Introduzione: Quando Anche le Cose Belle Diventano Difficili
Ciao a tutti amici lettori,
è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ho scritto qui sul mio blog. Come ben sapete, ci sono momenti in cui persino le cose che ci fanno bene, che amiamo fare e che ci curano, diventano difficili da affrontare. Scrivere per me è sempre stato un modo per liberare la mente e il cuore, quasi una forma di terapia.
Sedermi davanti al pc e mettere nero su bianco i miei pensieri mi restituisce un senso di pace, un piccolo respiro di libertà interiore. E oggi sento il bisogno profondo di farlo di nuovo, di condividere con voi il mio percorso e le consapevolezze che piano piano stanno emergendo.
Il Silenzio e la Solitudine: Scoperte Inaspettate
Per anni non sono mai riuscito a stare da solo. Sin da quando ero ragazzo, ai tempi della scuola, avevo la necessità costante di stare con qualcuno, di muovermi, di riempire ogni spazio per non farmi divorare dall’ansia.
Oggi, dopo un lungo cammino, sto finalmente imparando ad apprezzare il silenzio e la solitudine. Non sempre, non per tempi lunghi, ma inizio a coglierne la bellezza: stare da soli non significa essere soli.
La scrittura mi aiuta, il mare mi aiuta. A volte penso perfino a un ritiro spirituale di qualche mese, ma so che nella mia situazione non posso semplicemente abbandonare tutto. Però dentro di me quella voglia di pace cresce.
Il Bisogno di Essere Visto e Riconosciuto
In questo periodo una sensazione si fa sempre più forte: non riesco più a tollerare di non sentirmi visto, apprezzato, riconosciuto per ciò che sono e per quello che faccio. Al lavoro, in famiglia e soprattutto nella mia relazione di coppia.
Voglio essere onesto: non ho un carattere facile. Fatico a capire quando è il momento di parlare e quando sarebbe meglio tacere. A volte divento insistente, puntiglioso, sembra quasi che giudichi, ma non è quello che desidero.
Dentro di me, in realtà, c’è solo il desiderio di aiutare. Di costruire. Ma spesso agli altri arriva il messaggio opposto. Questo mi fa sentire frainteso, e la solitudine diventa doppia.
La Mia Relazione: Tra Ammirazione e Incomprensione
Mia moglie ha un’attività che ha aperto circa dieci anni fa. Ho vissuto con lei ogni tappa di questo percorso, condiviso momenti belli e difficili. Oggi, purtroppo, la sua azienda si trova in bilico. Lei però non si arrende: combatte ogni giorno con tutte le sue forze per tenere viva la sua creatura, e io la ammiro profondamente per questo.
Non so quante persone sarebbero capaci di fare quello che fa lei. Provo per lei una stima infinita.
Eppure, proprio dove vorrei esserle più vicino, si crea la distanza più grande. Ogni volta che cerco di parlare di lavoro, ho la sensazione che lei non voglia ascoltare, come se mi percepisse come una minaccia e non come un alleato.
Il mio errore? In quei momenti non riesco a smettere di parlare, divento un fiume in piena. Io desidero solo un dialogo alla pari, tra due adulti, due anime che vogliono condividere la vita senza annullarsi ma camminando insieme.
Io, Lei, Noi: Il Desiderio di Unità
Per me non esiste un “io” o un “tu”, esiste un noi. Questo è ciò che vorrei costruire, ciò in cui credo.
Per me la coppia non è un semplice affiancarsi, ma un creare un percorso comune, fatto di dialogo, rispetto, ascolto.
Non significa perdere se stessi, significa far convivere le individualità in un progetto più grande.
Negli ultimi giorni, per la prima volta dopo tanto tempo, mia moglie mi ha parlato apertamente, con sincerità. Per me è stato un momento di felicità pura, la realizzazione di quello che ho sempre desiderato.
Il mio timore però è: quanto durerà?
Vorrei che questo spiraglio restasse aperto, che riuscissimo insieme a costruire un equilibrio duraturo.
Conclusione: Un Piccolo Passo Verso il Benessere
Oggi, mentre scrivo queste righe, mi sento bene e svuotato allo stesso tempo. So che tanti di voi che leggeranno queste parole possono riconoscersi in questo bisogno profondo di essere visti, ascoltati e amati per ciò che si è davvero.
La vita è un cammino e spero che questo piccolo spazio possa diventare un punto di incontro, un luogo dove chi si sente fragile, stanco o semplicemente in cerca di una voce amica, possa trovare conforto.
Vi abbraccio forte, vi saluto e vi do appuntamento alla prossima riflessione.
Un caro saluto,
Simone